Tratto da Wikipedia, l'enciclopedia libera.L'ossidrogeno è una miscela di gas di idrogeno e ossigeno tipicamente nella proporzione atomica di 2 a 1, la stessa dell'acqua. A temperatura e pressione normali l'ossidrogeno brucia quando l'idrogeno si trova tra il 4% e il 94% del volume totale, con una fiamma alla temperatura di circa 2000 °C. L'ossidrogeno brucia (trasformandosi in vapore acqueo e rilasciando l'energia che sostiene la reazione) quando viene portato alla sua temperatura di autoignizione. Per una miscela stechiometrica alla normale pressione atmosferica, questa temperatura è di circa 580 °C (1065 °F). L'energia minima necessaria per accendere una tale miscela con una scintilla è di circa 0.02 millijoule.La quantità di calore sviluppato, secondo Julius Thomsen, è di 34,116 calorie per ogni grammo di idrogeno bruciato. Questa perturbazione del calore è abbastanza indipendente dal modo in cui viene condotto il processo; ma la temperatura della fiamma dipende dalle circostanze sotto le quali avviene il processo. Questa raggiunge ovviamente il suo massimo nel caso dell'accensione di gas "ossidrogeno" puro (una miscela di idrogeno con esattamente la metà del proprio volume di ossigeno che si può combinare con esso per diventare acqua). Diviene minore quando l'ossidrogeno ha una miscela con eccesso dell'uno o dell'altro elemento o vi sia una certa quantità di gas inerte come l'azoto, perché in ognuno di questi casi il calore si disperderebbe in una quantità maggiore di materia.
Sono state inventate molte forme di lampade all'ossidrogeno, come le lampade di calce, che utilizzavano una fiamma all'ossidrogeno per scaldare un pezzo di calce ad alta temperatura per renderla luminosa. La natura esplosiva della miscela di gas le resero tutte più o meno pericolose; furono quindi sostituite da illuminazione elettrica.
L'ossidrogeno è stato in passato molto usato nelle lavorazioni del platino, poiché la temperatura di fusione di questo elemento (1768,3 °C) si poteva raggiungere solo con una fiamma all'ossidrogeno, o, sistema oggi prevalentemente usato, in un forno elettrico ad arco.
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giovedì 3 novembre 2011
Idrogeno
dal greco ὕδωρ "hydor", acqua; la radice γεν/γον significa generare, da cui generatore d'acqua) è il primo elemento chimico della tavola periodica degli elementi, ha come simbolo H e come numero atomico UNO. L’idrogeno é il più leggero degli elementi chimici, gas inodore, insapore e incolore, costituito da un solo protone e un elettrone; l’idrogeno naturale ha forma molecolare biatomica, (H2) e non si trova sulla Terra poiché, essendo 14,4 volte più leggero dell’aria, si disperde nello spazio. Si combina facilmente con l’ossigeno formando acqua (H2O) da cui si ottiene il H2 mediante elettrolisi. La reazione avviene lentamente a basse temperature, ma con andamento esplosivo sopra i 550°C. Il limite di infiammabilità è molto ampio, essendo compreso tra il 4 e il 75 per cento in volume; parimenti il limite di detonabilità, compreso fra il 18,5 e il 59 per cento in volume. Il potere calorifico superiore è di 3,3524 kWh/m3, quello inferiore di 2,8304 , per fare un confronto: gli stessi valori per il metano sono rispettivamente 10,4620 e 9,3960 kWh/m3.
L'idrogeno è l'elemento più abbondante dell'universo, forma fino al 75% della materia, in base alla massa, e più del 90%, in base al numero di atomi. Questo elemento si trova principalmente nelle stelle e nei giganti gassosi. Relativamente alla sua abbondanza generale, l'idrogeno è molto raro nell'atmosfera terrestre (1 ppm) e praticamente inesistente allo stato puro sulla superficie e nel sottosuolo terrestre. Giove e saturno hanno circa l'80 % dell'idrogeno, il sole il 90 %.
Sulla Terra invece solo l'1 % dei gas è idrogeno. La fonte più comune di questo elemento è l'acqua, che è composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno (H2O). Altre fonti sono: la maggior parte della materia organica (che comprende tutte le forme di vita conosciute), i combustibili fossili e il gas naturale. Il metano (CH4), che è un sottoprodotto della decomposizione organica, sta diventando una fonte di idrogeno sempre più importante. L'idrogeno dovrebbe essere impiegato come combustibile delle macchine future, Ma si è dovuto riscontrare l'ostacolo sul trasporto dell'idrogeno, problema facilmente risolvibile producendo sulla vettura stessa l'idrogeno necessario alla combustione nelle camere di scoppio, questo per quanto riguarda l'utilizzo di un motore endogeno.
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